Advaita Bodha Deepika: Il Falso “Io”

"Tale dimenticanza di Sé stessi, è detta Ignoranza."

ADVAITA BODHA DEEPIKA: Luce della Conoscenza Non Duale


In questo Sé-stessi ultimo che è “Essere-Coscienza-Beatitudine” non è contemplabile un essere trasmigrante che vaga smarrito nel samsara ?

Come può esistere questo samsara ?

Che cosa può averlo generato?

E come e da dove può esser nato?

Poiché la Realtà è unica, non-duale, come puoi essere stato sedotto, ipnotizzato nel samsara?
Come puoi tu, il Sé supremo, immutabile, senza forma e beato, gridare “Io trasmigro, sono infelice!” ?
In verità non c’è nessuna nascita né nessuna morte; non c’è nessuno che debba nascere o morire; nulla di tutto questo!

Se questo nostro onirico vagabondare nel samsara è sogno (e incubo), che cosa è che “E'”: che Esiste ?
Si esiste soltanto quando ci sia Coscienza che è Beatitudine Suprema, unica, consapevole, pura, mai vincolata, sempre libera, senza inizio né fine, non-duale.

Nel corpo appare un fantasma, il ‘falso-Io’, che reclama il corpo come sua proprietà ed è detto jiva

Questo jiva, con lo sguardo sempre rivolto al suo esterno, che scambia il mondo per reale e sé stesso come colui che agisce e che sperimenta piaceri e dolori, desideroso di questo e di quello, senza discernimento, senza osservazione, senza mai ricordare la sua vera natura, né interrogarsi “Chi sono io?, Cos’è questo mondo?”, vaga nel samsara (il nostro confuso, automatico ed egoico vagare nella quotidianità degli accadimenti di una realtà che ci appare molteplice, sfuggente, oscura e inafferrabile) senza conoscere minimamente Sé stesso.

Tale dimenticanza di Sé stessi, è detta Ignoranza.

Tale Ignoranza è chiamata con nomi diversi quali Maya, Pradhana, Avyakta (il non manifestato), Avidya, Natura, Oscurità e così via.
Il samsara, il nostro confuso errare nella quotidianità, è il risultato di questa Ignoranza.

Come questa Ignoranza riesce a proiettare il samsara ?
L’ignoranza ha due aspetti: Velare e Proiettare (Avarana – Vikshepa).
Da questi due elementi nasce dunque il samsara.
Il velare funziona in due modi:
Nel primo modo diciamo “No, Non è così” e nell’altro “Non mi convince, non è chiaro.”

In un discorso tra un maestro e uno studente, qualora il saggio insegni che c’è solo un’unica realtà (una Realtà non-duale), l’uomo ignorante pensa “Come può esserci una sola realtà, una Realtà non-duale?
No. Non può essere.”

A causa di questo velo inesorabile e perenne, il consiglio ricevuto viene ignorato per causa dei propri (automatici e in-consci) pre-giudizi.

Tale negligenza, tale trascuratezza nell'”ascolto” sono causa del primo aspetto di questo velo.

Qualora in seguito, con l’aiuto di libri o di altri maestri, egli inaspettatamente e sinceramente voglia credere nel Reale non-duale, tale fiducia resterà fondata per lui soltanto su un concetto di cui non ha esperienza e dirà: “La Realtà non è per nulla evidente, per nulla chiara, per nulla univoca”.

Qui l’illusione generata dell’ignoranza (di Sé stessi) persiste.

Questa illusione che la realtà non sia univoca, semplice, chiara, è il secondo aspetto del velo.

Cos’è la Proiezione?

Sebbene il Sé ultimo sia immutabile, senza forma, supremo, beato, non-duale (Uno), l’uomo pensa a sé stesso come un corpo con mani e gambe, come colui che agisce e che sperimenta; come un qualcuno capace di apprezzare oggettivamente questo o quell’uomo, questa o quella cosa, e si illude…

Questa illusione ci proietta il samsara sulla sulla Realtà non-duale, nascondendola, è Proiezione.

Questa è Sovrapposizione.

Cos’è la Sovrapposizione?
Scambiare qualcosa che è, per qualcosa che non è, come una corda per un serpente, un palo per un ladro, e un miraggio per l’acqua.
L’apparizione di una cosa falsa su una reale è sovrapposizione.

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